Raggiungo con la mia vecchia FIAT 127
il paese vicino che sta ad un chilometro esatto di distanza.
Mi dirigo al solito negozio di
ferramenta, è piuttosto grande e ben fornito. L'unica pecca sta nel
fatto che non ti lasciano girare per gli scaffali a prendere di
persona ciò che ti serve. Devi per forza chiedere al commesso che
sta al bancone, cosa che trovo snervante da fare. Farei un sacco di
acquisti se avessi mano libera, non solo io ma persino gli altri
clienti.
Ci sono due persone nella fila avanti a
me, un'altra si è aggiunta alle mie spalle. Il mio sguardo
nell'attesa vaga fra gli articoli esposti e vedo che parecchia roba
potrebbe essermi utile per la casa, ma ahimè, i soldi non sono
sufficienti, meglio limitarsi a prendere il mio rubinetto.
E' il mio turno, il commesso è il
solito sostituto del proprietario quando lui è assente. Mi avvicino
al bancone per fare la mia ordinazione.
- Dimmi – chiede il commesso.
- Buongiorno, vorrei un rubinetto da
mezzo pollice.
- Prego?
- Un rubinetto da mezzo pollice.
Lui mi guarda con aria un po' stranita.
- Non ho capito scusa.
- Un rubinetto – faccio io alzando
sufficientemente la voce pensando che forse è un po' duro d'orecchi.
- Un rubinetto? Cos'è questo
rubinetto?
Un tantino sorpreso dalla sua domanda
riparto alla carica. - Un rubinetto da mezzo pollice – dico
gesticolando come uno scemo nel tentativo di mimare quella che
dovrebbe essere la forma di un rubinetto.
- Ma cos'è? A cosa serve?
Comincio a sudare freddo, forse sono io
che non riesco a fargli arrivare il messaggio. Dal cliente dietro di
me non mi arriva nessun aiuto, sembra essere sorpreso pure lui solo
che non so se per la mia”strana” richiesta o per la stupidaggine
del commesso.
- E' un rubinetto – proseguo
ripetendo sempre la stessa cosa come se facendolo potessi farmi
comprendere meglio. - Si attacca al muro... cioè, veramente si
attacca al tubo che sta nel muro, quello dove c'è l'acqua... si
avvita e poi si apre e si chiude... con l'apposita manopola... e
l'acqua esce... quand'è aperto... perlopiù... - Ormai sono nel
pallone, non so nemmeno io quello che sto dicendo. Atri due clienti
entrano giusto in tempo per assistere a questa farsa.
- Non riesco a capire, ma ce l'abbiamo
noi quest'articolo?
E daje, insiste pure. Devo essere io
per forza. Forse al posto di “rubinetto” ho detto qualcos'altro,
una cosa tipo “friscuzzabrulla”, per questo non capisce. - Certo
che l'avete, aivoglia rubinetti!
Si guarda intorno come cercando
un'illuminazione. - Non so – fa un po' perplesso. - Eppure... ma
sei sicuro?
Il panico si è ormai impadronito di
me. Comincio a dubitare seriamente della mia sanità mentale. Mi
sento come se fossi finito dentro un episodio di “Ai confini della
realtà”, quello dove un uomo si sveglia in un mondo in cui le
parole sono tutte invertite; dove dinosauro significa pranzo, mentre
pranzo non è altri che un colore rosso chiaro e cane invece che sta
ad indicare il giorno mercoledì. Roba da diventare matti insomma!
- Serve per far scorrere l'acqua, si
apre e si chiude.
Si è formata una piccola folla alle
mie spalle che bisbiglia qualcosa di certi rubinetti, qualcuno lo
sento persino sghignazzare. Imbarazzo, sudore, panico ed ora pure
l'incazzatura. La giornata non si presenta affatto bene.
- Aspetta che vado a controllare.
Si, vai a farti un giro che magari
ti torna la ragione. Gli altri mi guardano curiosi, devo essere
rosso come un cocomero in viso, infatti me lo sento un po'
surriscaldato.
Ma che succede? Sta accadendo davvero
tutto questo? E' tutto reale o sono finito in un incubo?
Dopo aver rovistato in parecchi
scaffali quel coglione del commesso ritorna finalmente con quello che
mi serve.
- E' questo quello che cerchi? -
domanda sventolando l'oggetto ai quattro venti con l'aria vittoriosa
per l'impresa compiuta, come se avesse trovato ciò che nessuno era
mai riuscito a scovare prima d'ora in vita sua.
Evviva, che bravo, degno di un
predatore dell'arca perduta, ma vaffanculo! - Si, è quello che
cercavo – gli rispondo con la voglia di andarmene da lì il più
presto possibile.
Pago ed esco col rubinetto avvolto a mo' di fagotto dalle mie mani come a nascondere quell'acquisto così strano e
imbarazzante manco fosse un vibratore con stimolatore anale, ancora
incredulo di ciò che mi è appena successo.
Sono un tipo con una pazienza quasi
infinita, ma se quell'idiota avesse insistito ulteriormente lo avrei
mandato come sa fare solo Aldo Baglio nei suoi sketch:
VaffancuUUUUUulo!
A ripensarci non sono io ad aver fatto
alcuna figura di merda, in realtà la colpa è stata tutta di quel
rincoglionito del commesso, ma non so perché in quel negozio non ci
torno più molto volentieri e spesso come prima.
si, ma anche tu che chiedi un rubinetto! eh.. ;)
RispondiEliminasicuramente si tratta di un friscuzzabulla per stimolazione anale, per quello che era interdetto il tipo
ps: ti prego, leva il captcha
Non avevo idea che esistessero pure rubinetti erotici. Devo aggiornarmi sui sexy toys.
EliminaComunque per quanto riguarda il captcha, e chi lo sapeva che c'era? Ora ho manovrato un po' di roba a casaccio nel tentativo di eliminarlo (non sono molto pratico di queste cose), spero di esserci riuscito. Poi magari qualcuno che passa di qua se mi fa sapere qualcosa ne sarei felicissimo.
Ciao, scusami tanto per il disagio captchariano.
per questo sarai punito dovendo provare personalmente il friscuzzabulla...vedi un po'
Elimina;)
No, ti prego. Il friscuzzabrulla no. Tutto ma non quello.
EliminaAi confini della realta'! lo adoravo, ora rivedendolo mi chiedo anche perche'...:) mai capitata, una cosa del genere,..sicuro che il tizio fosse italiano??? :)............be', se mi capitava in spm...il vaff...glielo avrei detto davvero!!!! ehehehehehe
RispondiEliminaCi capiva benissimo, non so proprio cosa sia successo quel giorno lì, era tutto così assurdo che dubitai veramente della mia sanità mentale.
EliminaHai ragione, quella serie tv era davvero eccezional