No no no, ti prego no, non farmi
questo!
Non è possibile, ma perché?
Si è accesa, si è accesa quella
maledetta spia sul cruscotto.
É uno scherzo sicuramente, la mia
macchinina vuole farmi uno scherzetto. Che carina, sto già
sorridendo per la buffa trovata.
Ma perché non si spegne?
Ho capito, bisogna spegnere il motore e
riavviarlo.
Macché, non funziona. Forse sono stato
troppo veloce, spengo e aspetto un pochetto.
NOOOOOOO, NON FARMI QUESTOOOOO!!!!!
Maledetta, ma che spia è? É la figura
di una specie di motore con una saetta sopra. Un lampo come quello
sul petto del costume di Flash, il personaggio dei fumetti che
potrebbe correre più veloce di Speedy Gonzales se fortemente motivato
dal formaggio.
Continuo a fissare la spia accesa come
aspettando che da un momento all'altro questa si spenga.
A quanto pare non funziona così, è
una di quelle cose impossibili da accadere, è come quando stai
cadendo faccia a terra, non puoi fermare la caduta e già realizzi il fatto che il tuo naso non sarà più quello di qualche istante fa, senti il
dolore prima ancora che te lo spiaccichi sul cemento
armato.
Inutile sperare in un miracolo, non so
che diavolo sia questa lucetta stramba che a vederla sembra una cosa
pericolosissima da lasciare accesa. L'hanno studiata veramente bene,
un disegno che ti fa venire in mente corti circuiti, scariche
elettriche, esplosioni nucleari e chissà che altro. Bisogna chiamare
il meccanico.
L'indomani la porto in officina, il
capo mi aspetta. La moglie sta sistemando delle chiavi inglesi su un
pannello appeso alla parete mentre la figlia con una scopa sparge
della segatura sul pavimento piastrellato unto d'olio.
Il capo sale in auto per vedere di
persona la spia accesa. Sembra dubbioso sul da farsi, ma forse è
solo una mia impressione. Accende e spegne il motore un po' di volte
per vedere se ci sono cambiamenti, come se io non l'abbia già fatto
abbastanza. Senza accorgermene il mio sguardo vagando per l'edificio
occupato da varie macchine con cofani aperti e con ruote smontate va
a posarsi sul fondoschiena della figlia. Manco a farlo apposta questa
come si gira mi coglie sul fatto a guardarla, beccato! Faccio finta
di niente anche se devo essere arrossito parecchio, sono un tipo
fatto così.
Il capo dopo aver tolto il piccolo
posacenere dov'è annesso pure l'accendisigari scoprendo la presa
elettrica della centralina finalmente si decide ad uscire dall'auto e
si dirige pensieroso su di un altro pannello chiuso alla parete. Lo
apre ed è pieno pure questo di numerosissime chiavi inglesi tutte
poste meticolosamente in ordine. Luccicano come strass di un
costosissimo abito da sera da quanto sono pulite. Si gira intorno
circospetto come per assicurarsi che non lo stia guardando nessuno e
con un movimento rapido della mano muove un qualche meccanismo che il
pannello si apre mostrando il nascondiglio segreto. Mi immagino una
luce abbagliante che esce dall'interno di esso che illumina il viso
del capo che con occhi sgranati fissa affascinato tale meraviglia: il
Santo Graal.
No macché, è solo una scatolina
conservata minuziosamente lontana dalla polvere, dalla luce e da
sguardi indiscreti. La prende tra le mani lentamente facendo
attenzione a non darle qualche scossone, manco fosse nitroglicerina.
Con passo flemmatico si dirige verso la mia macchina, mai vista tanta
saldezza di nervi nello svolgere tale rischiosissimo compito. Si
siede piano sul sedile di fianco a quello del guidatore e si posa la
scatolina sulle gambe, dev'esserci il sangue di san Gennaro, non
bisogna shakerarlo, fai attenzione mi raccomando.
Apre la piccolissima chiusura in
metallo dorato e comincia lentamente a sollevare il coperchio. Oh mio
Dio, sta per aprirla, sta per aprire il vaso di Pandora, scatenerà
sul nostro povero pianeta tutti i mali del mondo.
Rimango un pochino deluso nel
constatare che non si tratta di tutte queste cose, da come maneggiava
il contenitore tutto faceva pensare che non si trattasse che di un
semplicissimo apparecchio elettronico, un tester per la diagnosi
dell'auto, un aggeggio leggermente più grosso di un telecomando
della tv.
Prende l'apparecchio in mano ed un
cavetto a parte. Otto minuti buoni servono per capire che l'unico
attacco grosso del cavetto deve entrare nell'unico buco del tester,
dodici per decidersi ad infilare l'altro capo del filo nella presa
dell'auto senza che questa prenda fuoco, altri venti minuti per
mettere a parte tutta l'angoscia per dover accendere l'apparecchio
elettronico; mai visto sudare freddo in quel modo una persona in vita
mia.
Sul piccolissimo display riesco a
vedere delle voci elencate, probabilmente corrispondono a varie parti
distinte del motore. Scorre dapprima lentamente le varie voci e poi
via via sempre più veloce dall'inizio alla fine e poi di nuovo
dall'inizio alla fine continuamente, ho paura che non l'abbia capito
che sta leggendo sempre le stesse voci, l'avrà fatto almeno quaranta
volte come se stesse percorrendo un circuito di formula uno, non ha
fatto nemmeno un piccolo pit stop nelle scuderie per un cambio gomme.
Ci sono almeno una decina di pulsanti sull'apparecchio e lui si
ostina ad usare solo quello delle freccette avanti-indietro.
Annoiato dalla gara mi svago un pochino
con lo sguardo nell'officina. La gravità là dentro dev'essere
pesantissima perché mi ritrovo di nuovo con gli occhi puntati giù
verso le bellissime natiche della figlia del capo. Ora non so se la
sfortuna abbia deciso di starmi appiccicata come una zecca oppure sia
il mio sguardo a far contatto col suo culo, fatto sta che vengo
beccato nuovamente da lei. La situazione comincia a farsi
imbarazzante.
Col viso in fiamme ricaccio la testa
nel finestrino per vedere se il capo si è almeno guadagnato la pole
position. Con aria soddisfatta dopo aver staccato e ripiegato il
cavetto, rimette il preziosissimo apparecchio nella sua scatolina.
<< È la sonda lambda >>
dice, << bisogna sostituirla >>.
<< Cos'è? >> faccio io.
<< È la lambda, dobbiamo
cambiarla >>.
<< Si, ma a che serve? >>
<< Non funziona, bisogna
sostituirla >>.
<< É una cosa così grave? >>
<< Dobbiamo ordinarla nuova >>.
Niente, non ti risponde manco con
un'overdose di Pentothal. Se dicevi da subito che non hai
idea di cosa sia facevamo prima e non mi sforzavo troppo nel fare domande inutili. Una volta il meccanico ti diceva
qual'era il guasto e perché succedeva, oggi ti dicono solo che
bisogna cambiare il pezzo senza nemmeno farti sapere a cosa serve.
Nel mentre io mi ritrovo con la lambda
di Alabdino fuori uso e non avendo nient'altro da sfregare nelle mani decidiamo
di ordinarla nuova. Comunque ho cercato un po' in internet che cosa
sia questa sonda lambda, non è nient'altro che uno strumento che
legge la quantità di ossigeno nei gas di scarico. Praticamente se
alla mia macchinina dovesse venir meno l'ossigeno dovrei rianimarla
con la respirazione bocca a marmitta. Detto più in parole povere non
è nient'altro che uno dei tanti, numerosissimi pezzi inutili con una
altissima predisposizione al malfunzionamento nell'arco di un minimissimo periodo di
tempo.
Visto che ormai è tempo decido di
fargli fare pure il tagliando e prima di andarmene vengo informato che per
la diagnosi dovrei sborsare la bellezza di quaranta euro, un calcio
nei testicoli sarebbe stato meno doloroso. Non ho la minima idea di
quello che stesse facendo prima con quell'apparecchio elettronico, ma
non credo abbia fatto nient'altro se non quello di rintracciare la
causa per cui la spia nel cruscotto si fosse accesa. Quaranta euro mi
sembra una cifra un tantino esagerata, ma forse il tester non va col
normale carburante ma col plutonio, non vedo altra spiegazione. Ho
cercato anche quali sono i costi per una semplice diagnosi sempre in
internet e da quello che sono riuscito a capire i prezzi variano dal
tipo di macchina, partendo da venticinque a sessanta euro. È un
campo che non conosco questa parte della meccanica-elettronica, ho
solo pochissime informazioni con pochissime spiegazioni e non mi
sento di discutere o protestare per il prezzo alto, loro sapranno se
è giusto così... spero!
Dopo quattro giorni arriva il pezzo
nuovo e tra il fine settimana e il tempo di prendere in mano la mia
macchinina finalmente mi reco in officina per riprendermela.
Dopo i soliti convenevoli taglio corto
e gli chiedo quant'è il lavoro svolto, e qui inizia il calvario.
Prima di spararmi il prezzo si mettono tutti sulla difensiva
sviolinandomi motivi e situazioni assurde.
<< Purtroppo con la crisi che c'è
i costi dei pezzi aumentano di continuo >> dice il capo.
<< Vero >> continua la
moglie, << mio cugino per una cinghia per poco non rottamava la
sua auto per quanto costava cara >>.
<< Per via dell'iva si va sempre
peggio >> dice la figlia intromettendosi per dare man forte ai
genitori.
<< É assurdo che un lavoratore
onesto debba subire queste ingiustizie >> riprende il capo.
<< Dove andremo a finire tutti di
questo passo? >> dice seriamente preoccupata la moglie.
<< Più si va avanti e più
andiamo peggio >> le risponde il marito rivolgendosi a lei con
aria afflitta.
Sembra di assistere ad una pantomima,
cerco di porne fine : << Purtroppo è così, quanto ti devo
quindi? >>
Il capo prende uno straccio
sporchissimo e comincia a strofinarselo sulle mani pulitissime
concentrandosi principalmente su un punto del palmo destro della
mano, cercando imperterrito di levarsi una macchiolina di sporco
invisibile a tutti gli altri tranne che a lui. Prende coraggio e
senza guardarmi in faccia borbotta qualcosa di strano tipo : << Gongosetanciozen >>.
<< Non ho capito !!!??? >>
esclamo sorpreso per non aver afferrato neanche una sillaba di ciò che
ha appena bofonchiato. Aveva la bocca talmente impastata che trovo
assurdo che pure lui di persona ci abbia capito qualcosa.
Incredibilmente non rendendosi conto di
aver pronunciato parole insane prosegue come niente fosse con la sua
lagna. << Eh lo so, è un prezzo alto ma purtroppo con questi
tempi c'è poco da fare. Se i nostri politici non ci spolperebbero
come stanno facendo la situazione sarebbe diversa >>.
<< È vero, ci vorrebbe una
rivoluzione civile così qualcuno alzerebbe di corsa il culo dalla
propria poltrona >> lo sostiene la moglie.
Speravo che mi risparmiassero
l'argomento politica, ma a quanto pare non si può intraprendere
nessuna conversazione senza tirarla in ballo.
<< Dovrebbero stare seduti su di
un vespaio...
<< Il governo Monti ci ha
rovinati...
<< Perché, Berlusconi invece...
<< Tutti ai lavori forzati...
<< È una vergogna che si
continui a votarli...
<< Si auto-eleggono tra di loro,
noi non contiamo...
<< Ma hai visto quanto guadagnano
al mese...
<< Tutti soldi rubati a noi...
Annuisco con la testa assecondandoli e
cercando di evitare di proferir parola pure io. I miei occhi divagano
qua e là ora dal capo ora dalla moglie, dalle varie macchine ai
pannelli pieni zeppi di chiavi inglesi, dal bellissimo culo allo
sguardo che puntualmente mi becca della sua proprietaria. C'è da
venirne fuori completamente matti, continuano a girarci attorno per
indorare meglio la pillola. So benissimo che il prezzo è altissimo,
mi sono preparato psicologicamente già da tempo, da ogni volta che
porto la mia macchinina in officina, mi sono fatto persino impiantare
apposta un piccolo defibrillatore tascabile nel cuore per qualsiasi
evenienza, nel caso non dovessi reggere al colpo. Metto mano al
portafogli e li interrompo : << Ci vorrebbe sì una
rivoluzione; quanto hai detto che ti devo? >>
Scorticandosi a sangue le mani con lo
strofinaccio ho paura che si metta di nuovo a ciancicare, ma
fortunatamente la moglie lo precede coraggiosamente scandendo bene
questa volta le parole con cura: << Ottocentosettantacinque
euro compreso tutto, tagliando, manodopera, corriere e sonda lambda.
Sei fortunatissimo che non hanno messo aumenti >>.
Che culo, meno male! Attutisco bene il
colpo e non mi scompongo più di tanto, ma il mio defibrillatore per
non correre rischi di nessun genere prende l'iniziativa e libera una
scarica di ottocentomila volt sul mio povero cuore, probabilmente
deve avere qualche lambda sfasata pure lui. Sarà un'impressione ma i
miei indumenti cominciano a sapere di pollo fritto.
Concludiamo l'operazione nell'ufficio
del capo e dopo uno sfuggevole ultimo sguardo caparbiamente
sfortunato al culo della figlia durante i saluti, metto in moto la
mia macchinina e me ne torno a casa molto più leggero di quando sono
entrato.
In conclusione la morale del racconto
è:
Primo: non girare troppo attorno al
problema che rischi solamente di renderti ridicolo.
Secondo: se proprio devi guardare il culo della figlia del capo accertati prima di non farti beccare da lei.
Terzo: assicurati di avere una buona
mira prima di battere col martello sul chiodo che tieni tra le dita,
che poco ci cala ma tanto...!!!
Mamma che pelata di portafoglio, io per il tagliando lo scorso anno ne ho spese intorno alle 300 e già mi sembrava tanto, dammi l'indirizzo di quell'officina che ci metto sopra una bella X, sai mai che per sbaglio mi ci infili dentro! Ti sarai rifatto gli occhi, ma fossi in te per il prossimo tagliando cambierei paesaggio...e poi vorrei sapere come mai voi uomini siete tutti così fissati per i fondoschiena...vabbè almeno hai avuto la galanteria di abbassare gli occhi, mi infastidisce invece quando ti ritrovi osservata e i tipi quando li sorprendi continuano a fissarti e ti fanno un sorrisetto.
RispondiEliminaBaciotti e comunque sia i soldi non sono tutti, almeno la tua macchinina adesso gode di buona salute.
Sabrina&Luca
Eh, non siamo solo noi uomini che guardiamo il fondoschiena, anche le femminucce guardano quello dei maschietti, eccome! Certo che se si fa di questo l'unico scopo della propria vita allora siamo messi davvero male.
EliminaHai ragione nel dire che i soldi non sono tutto, ma purtroppo è anche vero che senza di questi non si può fare proprio niente. Prego che la mia macchinina tiri avanti in buona salute per almeno un bel pezzo dopo questa improvvisa siccità per il portafogli.
Ciao, baciotti anche a voi.
Errata corrige, Luca dice che il prezzo che ti ha fatto è buono, che la sonda lambda è importantissima per via dei gas di scarico, non entro nello specifico e che questa sonda costa una follia, dice che ce l'ho anche io, incrocio le dita che non mi si accenda mai quella spia.
RispondiEliminaSe mai dovesse succedere (speriamo di no), sarà meglio che ci vada insieme a Luca in officina, non sarebbe una cattiva idea avere uno vicino che ti sorregge.
EliminaSono passata per farti gli auguri di Buona Pasqua e spero di poterti leggere presto.
RispondiEliminaSabrina&Luca
Grazie, Buona Pasqua anche a tutti voi.
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